Torno se l’Italia ha da offrire a mia figlia le stesse opportunità che può offrirle la Germania. Torno se gli italiani dimostrano di avere lo stesso rispetto verso cose e persone che hanno i tedeschi. Torno se lo Stato italiano assiste i suoi cittadini come fa quello tedesco. Torno se in Italia la parola futuro coincide nuovamente con la parola speranza, e non con la parola incertezza.
Roberta, blogger siciliana di 36 anni, vive in Nord Reno-Westfalia con marito e figlia
Roberta, siciliana in Germania, gestisce il blog “asaperloprima”
Gentile redazione di “Io torno se”,
mi chiamo Roberta, ho 36 anni e da un anno vivo in Germania (Nord Reno-Westfalia) con mio marito Marco, 36 anni anche lui, e con nostra figlia (10 anni). Io sono di origini siciliane, sono cresciuta ad Aci Castello (in provincia di Catania) mentre mio marito è per metà italiano e per metà tedesco. Non avevamo particolari referenze, nessuna laurea né specializzazione che potesse aiutarci in questo nostro espatrio. L’unico motivo per cui abbiamo scelto la Germania è stato l’appoggio del padre di mio marito, che è tedesco e vive qui. Invece il motivo principale per cui abbiamo deciso di lasciare l’Italia e’ stato quello di poter regalare a nostra figlia un futuro meno incerto.
Siamo arrivati in Germania con una minima infarinatura di tedesco, comunicando a gesti più che a parole. I primi periodi non sono semplici, specialmente quando non sei in grado di comunicare né tantomeno di capire cosa gli altri ti vogliano dire. Con il passare del tempo, fortunatamente, questo problema va scemando sempre di più. Cosa posso dirvi sulla Germania e sui tedeschi? E’ una popolazione completamente diversa dalla nostra, con modi di fare che non ci appartengono. Hanno una freddezza, che fa parte del loro essere, che per noi italiani spesso può sembrare surreale, ai limiti del sopportabile. Di contro hanno un rispetto verso il prossimo ed un senso civico che noi italiani possiamo solo sognare!
La Germania ha molto da offrire, è vero, ma attenzione…non a tutti! Per poter lavorare servono ottime referenze, titoli di studio, esperienze lavorative precedenti e certificate…e non tutte le lauree vanno bene. Requisito indispensabile: bisogna avere una buona padronanza della lingua tedesca scritta e parlata. In assenza di queste condizioni è possibile (e non sempre) trovare lavoretti mal pagati: allora forse…era meglio stare in Italia.
Ho deciso di scrivere il mio blog asaperloprima.altervista.org proprio per condividere con tutti le mie esperienze e quelle di altri expats. Cerco di far capire che non basta fare una valigia e partire, senza una dovuta preparazione sono solo porte in faccia anche qui.
Cosa facciamo in questo momento? Io frequento un corso intensivo di tedesco e mio marito ha lavorato fino ad oggi in un ristorante italiano ma, per vari motivi, ha deciso di cambiare e al momento è in piena fase di transizione, quindi mantengo il segreto per scaramanzia 
Io torno se…questa e’ la frase che secondo me aleggia sempre nei pensieri di noi italiani all’estero. La mia risposta (condivisa anche da mio marito) è questa:
Torno se l’Italia ha da offrire a mia figlia le stesse opportunità che può offrirle la Germania. Torno se gli italiani dimostrano di avere lo stesso rispetto verso cose e persone che hanno i tedeschi. Torno se lo Stato italiano assiste i suoi cittadini come fa quello tedesco. Torno se in Italia la parola futuro coincide nuovamente con la parola speranza e non con la parola incertezza. Per tutti questi motivi, al momento, sono sicura che torneremo in Italia solo per le vacanze estive e per riabbracciare la famiglia che, purtroppo, paga con la lontananza il prezzo della nostra scelta.
Vi ringrazio per lo spazio che avete deciso di dedicarmi e complimenti per il lavoro che svolgete: è importante e utile.
Roberta
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ma per nostra figlia non torniamo sembra essere il primo su Iotornose....
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